Guidonia – Sms “d’amore” prima della rapina. Il cellulare smarrito incastra la banda di Villalba

Li ha incastrati un cellulare intestato a un romeno irreperibile e smarrito durante il colpo. Un cellulare che conteneva sms criptati e un traffico telefonico che ha condotto la Polizia direttamente a Villalba, dove l’assalto era stato progettato nei minimi dettagli.
Così martedì 6 novembre la Squadra Mobile di Roma ha arrestato il presunto basista e uno dei tre 
esecutori materiali della rapina ad un blindato della Delta Valori avvenuta lo scorso 4 giugno davanti all’agenzia Unicredit di largo Alessandria Del Carretto, a Morena.
Gli uomini diretti da Renato Cortese hanno portato a Regina Coeli la guardia giurata della Delta
Valori Bruno Monopoli, 50 anni e una fedina penale immacolata, e Dario D’Andrea, di 52, un pregiudicato specializzato nelle rapine.

Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Roma Maria Bonaventura ha accolto le richieste di custodia cautelare in carcere formulate dal pubblico ministero Rosalia Affinito, titolare dell’operazione “Talpa”, un’indagine certosina che in cinque mesi ha permesso alla Sezione antirapina diretta da Andrea Di Giannantonio di identificare anche i probabili complici che quella mattina affiancavano D’Andrea. Si tratta di un 40enne pluripregiudicato di Villalba già detenuto per altri reati e di Emanuele Puttini, un 26enne incensurato, anche lui di Villalba, fermato dalla Polizia nel blitz di martedì e ufficialmente arrestato venerdì 9 novembre.
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, il terzetto era stato protagonista di una rapina da film d’azione che in 30 secondi netti gli aveva permesso di mettere le mani su qualcosa come 210 mila
euro, se non fosse stato per la reazione di un vigilante al volante del furgone blindato che aveva travolto i due scooter in sella ai quali i banditi fuggivano. Nell’impatto i ladri avevano perduto due plichi da 70 mila euro e un cellulare Samsung, tuttavia erano riusciti a far perdere le loro tracce a bordo di una Opel Agila sottratta a una donna che transitava a largo Del Carretto.

Gli investigatori avevano in mano il video di due minuti e 14 secondi registrato dalla telecamera a circuito chiuso della banca, i due scooter rubati per l’assalto e il cellulare Samsung con una scheda intestata a tale Vasile Andreri Davidescu, un romeno irreperibile e titolare di numerose altre utenze. Proprio il telefonino è stato la chiave di volta per risolvere il caso, tant’è che all’interno erano ancora memorizzati alcuni messaggi scambiati con un altro cellulare intestato a un italiano. Sms con termini criptici, ma non troppo, sull’orario d’arrivo del portavalori e sul quantitativo di contanti trasportato. Messaggi del tipo “Oggi ci vado e vi faccio sapere”, oppure “Mi puoi dire quanto tempo possiamo stare insieme?”. E ancora: “Puoi dire con chi vieni amore. grazie?”, “Mangiamo sempre lo stesso orario?” e “Verso le 12,30-12,45”.
I poliziotti hanno subito intuito che una delle tre guardie giurate era dalla parte dei “cattivi”.
A quel punto, sono andati per via di esclusione.
Difficile sospettare del conducente del blindato, capace di travolgere a tutta velocità gli scooter utilizzati dai banditi. Più logico puntare “il faro” sulle due guardie giurate riprese nel video: quella scesa dal blindato con una sacca contenente tre plichi per complessivi 210 mila euro, oppure
quella di turno alla banca, ovvero Bruno Monopoli.

Su di lui le “attenzioni” della Squadra Mobile si sono concentrate nel momento in cui, dopo i riscontri dei tabulati e dei tracciati, è stato accertato che la mattina del 4 giugno il cellulare era partito da Villalba, la frazione in cui il 50enne è nato e cresciuto prima di trasferirsi a Tivoli.
Le intercettazioni telefoniche hanno giocato un ruolo fondamentale nell’indagine della Squadra Mobile, che ha scoperto contatti tra i cellulari in uso a Monopoli e ai suoi familiari con quello di Puttini e tra quest’ultimo con Dario D’Andrea, considerato il capo della “batteria”.
Il 52enne, oltre che della rapina, è accusato anche della tentata rapina di una Smart e della rapina di una Opel Agila con la quale la banda si garantì la fuga, della ricettazione dei due scooter Honda e Kimco rubati usati per il colpo e di spaccio di cocaina.
Nell’ambito dell’operazione “Talpa” sono finiti in manette per droga anche due fidanzati di 39 anni, Marco Aurelio Cerqua di Guidonia e Marzia Cipolloni, un’incensurata originaria di Villanova e residente a San Polo dei Cavalieri.
La donna è anche sospettata di aver partecipato ai sopralluoghi per pianificare il colpo: per lei si sono aperte le porte del carcere di Rebibbia, mentre il compagno è finito a Regina Coeli.

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